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Vivere sano
Tuesday 26.11.2013 · Autore: Dr. med. Cornelia Windisch

Insonnia: potrebbe trattarsi di depressione?

I problemi del sonno si annoverano tra i sintomi caratteristici della depressione. Infatti, molti di quelli che soffrono di questa malattia lamentano anche problemi riguardanti il sonno che si manifestano spesso in una difficoltà a dormire senza interruzioni (frequenti risvegli notturni) o in un prematuro risveglio. Altri malati di depressione invece si sentono sempre stanchi e dormono effettivamente più di quanto sarebbe loro sufficiente. Una situazione tipica è rappresentata anche dal fatto che di mattina i soggetti in questione si alzano dal letto con estrema fatica e durante il giorno si sentono senza energie.

Vi sentite chiamati in causa? Vi chiedete da dove possa derivare la vostra insonnia oppure desiderate semplicemente non sentirvi così spesso spossati e senza energie?
Se in più vi sentite tristi o svuotati e/o avete un interesse o un piacere ridotto nei confronti di quasi tutte le attività, allora c’è la possibilità che si tratti di depressione.

Sebbene la nostra società sia caratterizzata come mai prima d’ora da un’infinita offerta di passatempi e intrattenimenti, e la gente sia sempre più alla ricerca del divertimento, non sembra che la felicità sia diventata più a portata di mano. Al contrario, il numero delle persone depresse e abbattute aumenta in tutto il mondo. E anche i più giovani ne sono spesso colpiti.

Nonostante il gran numero di persone che soffrono di depressione, in vasti strati della popolazione la malattia è ancora poco compresa e conosciuta. Molti pensano che la depressione non sia una “malattia”, credono di esserne responsabili oppure che sia provocata da un “atteggiamento negativo” o un “modo di pensare sbagliato”. Per alcuni soggetti colpiti è imbarazzante soffrire di una “malattia psichica” e provano così a nasconderla o a negarla.

È un dato di fatto che in ogni depressione subentra nel cervello un controllo errato dei processi chimici che determina i sintomi della malattia. Ciò è indipendente dalle cause, per le quali ci sono fattori di rischio non modificabili (ad esempio patrimonio genetico, età, sesso femminile, depressione in gioventù) e fattori influenzabili (tra i quali si annoverano un’errata alimentazione, mancanza di movimento, fattori sociali, stress, carenza di sonno, determinate malattie).

Ciò significa quindi che anche se si può essere corresponsabili della comparsa della depressione, si tratta comunque di una malattia che necessita di trattamento, esattamente come succede per molte altre malattie per le quali uno stile di vita sbagliato ne è spesso una concausa.

Cos’è effettivamente una “depressione”?

Ognuno di noi si sente a volte un po’ depresso e triste. Nella vita ci sono continuamente alti e bassi nella sfera sentimentale, e questo è del tutto normale.
Al contrario, la depressione è una condizione che persiste a lungo e può avere gravi conseguenze per la vita dei soggetti colpiti. Può e deve essere curata. Pertanto è importante riconoscere quando se ne soffre in modo da poter chiedere aiuto.
L’essere tristi o depressi in ragione di un evento negativo, come ad esempio un divorzio, la morte di una persona cara o la perdita del posto di lavoro, è una reazione normale che con il tempo migliora e si placa. Ma anche chi soffre di queste depressioni temporanee può comunque avvalersi di un trattamento.

Per la diagnosi di una depressione devono corrispondere al vero i punti seguenti

(definizione conforme al DSM-IV)

  • Non sussiste nessun trauma emozionale (oppure appartiene da molto tempo al passato).

  • I disturbi sono presenti da almeno due settimane.

  • I disturbi non sono riconducibili ad un’altra malattia (ad esempio ipofunzione della tiroide) o all’assunzione di sostanze.

  • Deve essere presente o il primo o il secondo sintomo dell’enumerazione seguente, altrimenti non si tratta di depressione, indipendentemente dal numero degli altri punti ai quali potete rispondere con un “sì”.

Rispondete alla seguente domanda:

Quali dei disturbi elencati vi riguardano e sussistono da almeno due settimane?

  • Profonda tristezza (siete abbattuti o depressi) oppure vi sentite quasi tutti i giorni svuotati; non tutti i malati di depressione devono essere necessariamente tristi! Questa categoria include anche una profonda sensazione di vuoto interiore. I bambini e i giovani al posto della tristezza possono presentare irritabilità.

  • Apatia (in questa definizione si annoverano anche l’infelicità, l’interesse ridotto e la scarsa motivazione).

  • Irrequietezza, agitazione accompagnata di una sensazione d’infaticabilità oppure rallentamento delle attività.

  • Disturbi del sonno (insonnia o elevato bisogno di dormire).

  • Appetito e perdita o aumento di peso (cambiamento non voluto del peso del 5% entro un mese) oppure appetito ridotto o aumentato quasi tutti i giorni.

  • Problemi di concentrazione, difficoltà a prendere decisioni oppure ridotta capacità di pensare con lucidità.

  • Mancanza di autostima (pensate di non avere valore per nessuno e di non essere utili a nessuno) oppure irragionevoli forti sensi di colpa.

  • Pensieri di morte o di suicidio.

  • Stanchezza o mancanza di energie quasi tutti i giorni.

Se avete risposto con “sì” a minimo quattro punti, allora, in base alla definizione, soffrite di una leggera depressione.
Se cinque o più sintomi corrispondono al vostro stato attuale, allora soffrite di una depressione tipica.

Ci sono anche altre forme di malattie depressive; in questa sede menzioniamo brevemente la cosiddetta distimia ossia una depressione non pienamente marcata con umore depressivo cronico per un periodo di almeno due anni.

Quali sono le possibilità di trattamento?

Prendete sul serio i vostri disturbi e consultate un medico. Se soffrite effettivamente di depressione questo vi illustrerà dettagliatamente le varie opzioni terapeutiche e provvederà a consigliarvi. Il punto chiave risiede sostanzialmente nei farmaci e in una psicoterapia. Altre possibilità sono ad esempio una terapia del movimento oppure, in determinati casi, una terapia della luce.
Oltre al trattamento farmacologico e psicoterapeutico si dovrebbe avere anche un approccio più ampio alla malattia al quale di solito non viene data la dovuta importanza.
Come già menzionato, per la depressione ci sono fattori di rischio e cause influenzabili. L’internista dott. Neil Nedley, che risiede negli Stati Uniti, ha sviluppato un programma per il trattamento della depressione che ha ottenuto eccellenti risultati in molte persone malate.
Si tratta qui di riconoscere i fattori individuali che hanno contribuito alla nascita della depressione e di lavorare sulle cause della malattia e quindi prevenibili. Per saperne di più potete leggere il suo libro “influenzabili Depression: The Way Out” (Depressione – una via d’uscita) nel quale il programma è spiegato dettagliatamente.
La cosa positiva è che molti dei consigli riportati nell’opera sono utili non solo per il trattamento della depressione ma anche per combattere l’insonnia.

Fonti:
Staner L. Comorbidity of insomnia and depression. Sleep Med Rev 2010; 14:35-46.
Nedley N. Depression – ein Ausweg. 1st ed. Nedley Publishing; 2009.


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