“Chi oggi è in salute, è solo perché non è stato visitato bene”: anche se sembra una battuta, questa frase corrisponde purtroppo a verità. La moderna ricerca medica è infatti sempre più in grado di individuare problemi di salute e ciò ha comportato ad un aumento del numero delle malattie accertabili, anche di quelle riguardanti il sonno.
Attualmente sono ben 12 i disturbi del sonno conosciuti e diagnosticabili. Tuttavia bisogna fare specifiche distinzioni tra di essi. Fondamentalmente si possono riconoscere disturbi di origine organica da disturbi di origine psichica. Nei primi si annovera il russare e la sindrome delle apnee notturne, mentre dei disturbi di origine psichica fanno parte le sindromi depressive.
In pratica quindi si può formulare la seguente grossolana suddivisione:
Dissonnie
Fanno parte di questa prima categoria l’insonnia, l’ipersonnia e la narcolessia che si caratterizzano per la presenza di anomalie nella quantità, nella qualità o nel ritmo del sonno. Nell’insonnia si ha un sonno quantitativamente o qualitativamente insufficiente. Chi soffre di ipersonnia o narcolessia avverte invece sonnolenza e stanchezza anche durante il giorno. I disturbi del ritmo sonno/ veglia sono solitamente da ricondurre ad una discrepanza tra il proprio personale ritmo sonno/veglia e quello imposto invece dalla società e dal lavoro (ad es. lavorare a turni, il jetlag, ecc).
Parasonnie
Tra le parasonnie vengono annoverati invece il sonnambulismo, il Pavor Nocturnus altrimenti chiamato “terrore notturno”, gli incubi, l’enuresi (la cosiddetta “pipì a letto”), il bruxismo (digrignamento dei denti durante il sonno), la sindrome delle gambe senza riposo.
Conseguenze e sintomi accompagnatori dei disturbi del sonno
Dipendenza da sonniferi o sostanze che conciliano il sonno causata da sbagliati tentativi terapeutici, spesso intrapresi di propria iniziativa senza un controllo medico.
Nei prossimi mesi ci occuperemo delle diverse forme dei disturbi del sonno.