Se pensiamo a questo fenomeno ci viene in mente un’immagine buffa, che ci fa sorridere, di una persona che nel cuore della notte si alza dal letto e a braccia tese cammina sul tetto della casa. Ma i sonnambuli esistono davvero e questa immagine potrebbe anche essere reale. Il termine medico per indicare questo disturbo, non raro, è “sonnambulismo”. Di solito adulti e bambini, durante il sonno, si alzano dal letto e iniziano a camminare attraverso la casa, il giardino o il balcone e infine ritornano a letto, in tutta sicurezza. La passeggiata notturna sul tetto è una rara eccezione.
Scienziati americani hanno analizzato il fenomeno con precisione: tutti noi possiamo dormire rilassati perché alcuni movimenti automatici e abituali vengono repressi. Negli episodi di sonnambulismo nel cervello, durante il sonno profondo, avviene un corto circuito e diverse aree del sistema nervoso centrale si attivano. Tutto ciò porta il dormiente ad alzarsi dal letto. È tipico che la persona colpita il giorno dopo non ricordi più nulla. Il sonnambulismo quindi, è il risultato, di movimenti involontari e inconsci causati dal non funzionamento improvviso del meccanismo di repressione. Non tutti i colpiti camminano nel sonno e sicuramente non sul tetto. Nella maggior parte dei casi i sonnambuli si muovono nel letto, si siedono, pronunciano alcune frasi spesso prive di senso. Solo molto raramente camminano in giro. Bisognerebbe lasciarli in pace. In questa fase del sonno diventano molto irascibili con chi cerca di fermarli. In linea di massima il sonnambulismo è innocuo e spesso dopo qualche tempo non si manifesta più. Esistono tuttavia dei casi dove le persone colpite sono malamente cadute e si sono ferite o hanno rotto qualche oggetto.
Le cause del sonnambulismo sono spesso lo stress, l’affaticamento, le preoccupazioni e la febbre.
Un psicoterapeuta americano è assolutamente convinto che, più il letto è accogliente e sano, meno sono probabili episodi di sonnambulismo.
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