Prodotti
Qualità e Garanzia
Opinioni dei clienti
Consulenza sul sonno
Azienda
Contatto
Rivista
Disturbi del sonno
Wednesday 17.07.2013 · Autore: Univ.-Prof. Dr. Manfred Walzl

I disturbi del sonno dei giovani

Ti ricordi ancora quando (scusate se vi do del tu, ma voglio fare un viaggio a ritroso ai tempi della gioventù e come sapete, i giovani si danno tutti del tu), ti ricordi ancora quando rubavamo alla mamma il filo per appendere i panni e con il quale scalavamo il nostro personale “Monte Everest“, ossia un grande masso che si trovava vicino a casa nostra?; ti ricordi ancora il baccano che facevano le carte o le mollette messe tra i raggi della bicicletta e che ci dava la sensazione di essere su una motocicletta? Ti ricordi ancora le sgridate di mamma e papà quando leggevano un “non sufficiente” sotto il compito in classe per poi consolarti e regalarti il loro tempo e aiuto in modo che il prossimo potesse andare meglio?

I viaggi col pensiero ci hanno plasmato, era un dovere possedere dei sogni ed era richiesto avere fantasia. Lo sai ora invece com’è quando torni a casa e non c’è nessuno perché mamma e papà sono ancora al lavoro? Il brutto voto in matematica non puoi giustificarlo dicendo che la maggior parte degli altri vanno peggio di te. Non c’è nessuno che ti ascolti. Te ne vai quindi in camera tua, accendi il computer, entri in un qualunque social media (credi di avere in pochi giorni migliaia di amici) e rovesci i tuoi pensieri su uno schermo. Vieni ascoltato in modo superficiale, vieni letto, altri comunicano con te dai loro pc. Ma ti senti veramente appagato da questa comunicazione virtuale?

In media, secondo le più recenti statistiche, nella tipica famiglia austriaca si parla solamente 17 minuti al giorno insieme: troppo poco per risolvere problemi, per trovare o dare conforto o sognare insieme. Dov’è il dito minaccioso del papà che ti mette sotto il naso l’eventualità di dover andare a lavorare per capire cosa significa, se non si vuole impegnarsi o continuare con la scuola? Dov’è la buona amica alla quale potevi confidare tutto? I valori di un tempo vengono tuttora sostituiti dall’elettronica.

Quindi: pronti alla guerra dei pollici alzati. Solo in Austria scriviamo più di 7 miliardi (!) di sms l’anno, perdendo sempre più la capacità di comunicare. Psichiatri hanno confermato che esistono già giovani e bambini che sviluppano ansie e paure se per una-due ore non ricevono una mail o un messaggio. La sindrome da dipendenza da sms, ossia l’ossessione per i messaggi al cellulare come modo per costruire una propria autostima mancante, colpisce sempre più persone. E un collaboratore su tre nella nostra azienda si sente spesso soffocato e disturbato dalla quantità di mail ricevute. Tutto questo è causa di stress, insoddisfazione e sovraccarichi emotivi.

Inoltre: al giorno d’oggi è scoppiata anche la moda di spedire per email i compiti per casa ai propri insegnanti. Naturalmente, lo scrivere i testi al computer porta a dimenticare cosa sia l’ortografia e le sue regole. Stiamo veramente andando a tutta velocità contro un muro? Questa socialità filtrata da uno schermo ci ruba effettivamente qualità di vita e sonno? Di fatto già il 23% dei bambini in età scolare soffre di disturbi del sonno. Altroché computer, console giochi e cellulare. Tre quarti di questi bambini, durante il giorno e soprattutto a scuola mancano di concentrazione, sono irrequieti, iper-attivi o soffrono di attacchi d’ira. E la tendenza è purtroppo crescente.

La mancanza di sonno ha quindi effetti particolarmente negativi sui bambini. Secondo i più recenti sondaggi la mancanza di sonno e il non riuscire a svegliarsi in tempo sono i motivi principali (61%) per cui i ragazzi marinano la scuola. E questo non sarebbe così grave se tutto ciò non portasse anche a cambiamenti psicologici.

Ampi studi hanno infatti dimostrato che la depressione è in costante aumento tra i giovani. Già il 7% degli adolescenti tra i 12 e 18 anni ne è colpito: il 13% di questi ha addirittura pensieri suicidi. E al riguardo, le ore dedicate al riposo notturno giocano un ruolo fondamentale. Chi va a letto a mezzanotte anziché alle 10 di sera corre un rischio maggiore di soffrire di depressione o incorrere in pensieri suicidi. Se le ore di sonno diventano solo 5 si ha un’ancora maggiore probabilità di soffrire di stati depressivi (71% maggiore )e di avere pensieri suicidi (48% maggiore).

E tutto ciò viene accentuato dai contenuti di internet: video di incidenti, scene violente, sparatorie; ma anche incontrare persone e ridere, solo virtualmente tuttavia. E tutto ció continua fino a quando questo mondo illusorio si scontra con la nuda e cruda realtà, come è successo poco tempo fa in Norvegia (strage di Utoya). Ma quelli che fingono o pretendono di sapere continuano a propagandare “Più libertà ai giovani“, “Età di voto a 14 anni“ e perché no, già a 12 anni poter entrare in discoteca. Avranno le leggi ancora la capacità di proteggere i nostri figli? Quando viene spezzata la struttura morale la società perde la rotta.

Sparisce la capacità di sognare: i sogni individuali vengono sostituiti da immagini animate e pubblicità; la gioia della gioventù liquidata da un attacco informatico.

Poco fa ho letto un titolo di un articolo apparso su un settimanale di Graz: “C’è ancora spazio per il vero divertimento al giorno d’oggi?”. E accanto all’articolo appariva una foto di un ragazzino in abito da manager. Proprio per questo mi viene da rivolgerti la domanda: Ti ricordi ancora com’è stato il primo innamoramento?

Ti ricordi ancora delle “farfalle nello stomaco“, e del primo regalo fatto e ricevuto? Anche tu hai intagliato un cuore sul tronco di un albero? Molto di questo romanticismo è andato perduto: un giovane su due conosce il suo partner attraverso internet. Purtroppo forse non sanno a cosa stanno rinunciando.

120.000 austriaci soffrono di dipendenza da internet, il 20 per cento dei giovani sono vittime del cosiddetto “Cyber-Mobbing”. Fatti estremamenti allarmenti questi che non riguardano solamente le nuovi generazioni. Un lavoratore su due è sottoposto a così tanto stress che la notte si risveglia regolarmente in preda a preoccupazioni e pensieri. Le conseguenze di tutto ciò sono mancanza di sonno, stanchezza durante il giorno e diminuzione delle prestazioni. Un austriaco su tre soffre di disturbi del sonno e le previsioni sembrano essere ancora più drammatiche: negli USA, ad esempio, il 75% della popolazione lavoratrice soffre di mancanza di sonno.

Computer, collegamento in rete globale, continua reperibilità possono portare a più problemi e disturbi di quanto si possa credere.

Cambiare modo di pensare è ormai una necessità. Naturalmente nessuno è così cieco da supporre di poter rinunciare completamente a computer & Co. Anch’io sono uno che fa uso della moderna tecnologia: possiedo un computer, un cellulare, un pc portatile e un tablet. Tuttavia li uso come una medicina: solamente al momento del bisogno.

Riprendere coscienza dell’importanza dei rapporti interpersonali è ormai più necessario di quanto lo sia mai stato, altrimenti la minaccia che incombe su ognuno è quella di un completo isolamento (elettro-informatico). E i sogni della gioventù si trasformeranno in incubi. Forse troveremo il tasto “esc” per uscirne (di ottimisti ce ne sono sempre). Beh, ap!! ???? Come? Non conosci questa abbreviazione? „Ap“ sta per „a presto“. Ecco dove siamo arrivati.


Quota

Parole chiave

Depressione
Stanchezza
Problemi di sonno
Abitudini del sonno

Contatto

Wenatex Italia Srl.
Wenatex Italia S.r.l.
Via Vittorio Veneto 69, 39042 Bressanone (BZ)
E-mail: servizioclienti@wenatex.com

Wenatex Service-Hotline:
0039 0472 060 800

Scegli il tuo paese e la tua lingua

Paese

Lingua